Nel 1530, nei pressi del Tiranna, venne edificata una chiesa rupestre. All’interno dell’aula liturgica, in una nicchia alta m 2,00 e profonda m 1,50, fu dipinta l’immagine di una Madonna con Bambino tra due santi. L’autore ne autografò l’opera, dipinse l’epigrafe dedicatoria: “S. M/A” (Santa Maria) e aggiunse la preposizione funzionale locativa “(de) RETO” seguita da “1530″, anno in cui fu realizzato l’affresco. Ovviamente, la preposizione locativa: “de RETO” ne individuava e ancora ne designa, la reale collocazione: “dietro le mura di Eboli“.
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