La ceramica Raku nasce per mano del maestro ceramista Chōjirō (長次郎), vissuto in Giappone nel XVI secolo. Essa è legata alla produzione di ciotole da utilizzare per la cerimonia del tè chanoyu (茶の湯), conosciuta e praticata molto prima dell’anno Mille.
Si racconta che un ceramista coreano addetto alla produzione di tegole conobbe il monaco buddista zen chiamato Sen no Rikyū (千利休) (1522-1591), maestro di chanoyu. A quest’artigiano della terracotta, il monaco commissionò una tazza da impiegare nell’antico cerimoniale senza utilizzare il tornio e senza sovrapporre l’argilla a mo’ di spirale. Ubbidendo alle disposizioni del religioso, Chōjirō modellò un pezzo di argilla con le sole mani, creando una piccola ciotola che Sen no Rikyū giudicò perfetta per semplicità e sobrietà. Piacque anche esteticamente poiché il suo aspetto semplice e regolare le conferiva la giusta austerità mentre la forma larga e bassa ne garantiva la stabilità quando la si spostava sul Tatami.
Questa lezione ha guidato, per oltre cinque secoli, gli artisti Raku a ricercare forme dal giusto equilibrio che potessero accompagnare e comunicare l’essenza e la purezza della cerimonia del tè, arricchendo l’arte del Raku di nuovi ed essenziali manufatti.
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