Dopo essere stato presente, con propri lavori in numerosi eventi tenutisi in Italia e all’estero (vedi “Eventi e esposizioni”) tra gli anni ’70 e ’90 del ‘900, con il III Millennio partecipa sempre meno ad esposizioni collettive e personali per intraprendere un’analisi Geo-metafisica in alcune località del Mediterraneo divenute un antropico simbolo, non casuale, dell’essere e del tempo, definibile: “Spazio d’attesa”.
A tal fine intraprende una serie di viaggi tra sacre località e le città “icone” dell’Ellade. Percorre i territori dell’antica Focide, della Beozia, dell’Attica e l’intero Peloponneso. Percorre la Creta minoica da Falassarna ad Ithanos, visita l’isola di Eubea e le Cicladi: Delos, Naxos, Poros e Santorini alla perpetua ricerca delle pietre che parlano: rocce strappate a fatica dalla nuda terra, modellate, scolpite, talora decorate, mute testimonianze, mai neutrali, di una storia franata nell’oblio di un antropica memoria.
L’indagine, storicizzata attraverso “appunti di Viaggio“ è pubblicata in una collana di quaderni dove le emozioni ispiratrici sono accompagnate da acquarelli che interrogano i luoghi simbolo che videro nascere e svilupparsi le prime democrazie.
“… dipingo le antiche pietre, e racconto delle rocce strappate
con fatica alla nuda terra, modellate, scolpite, talora decorate,
mute testimonianze, mai neutrali, di una storia franata
nell’oblio di un’antropica memoria. …”
Vincenzo Paudice